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Eventi e fiere

Le Marche sono una regione ricca di storia fatta di dominazioni, guerre, grandi conquiste e importanti sovrani: rievocazioni storiche, feste in costumi tipici e spettacoli di origini antiche sono il veicolo privilegiato per ricordare il passato e la tradizione e valorizzare allo stesso tempo il patrimonio di conoscenze e saperi custoditi in questa terra.

Le feste paesane possono essere invece un appuntamento agrituristico particolarmente stimolante, soprattutto quando si tratti di manifestazioni legate alle stagioni dell’agricoltura, ai prodotti tipici, alle radici più caratteristiche della cultura contadina.

 

Un elenco abbastanza esauriente delle principali rievocazioni storiche e feste tradizionali della Regione si possono trovare sul sito www.turismo.marche.it : di seguito ci limitiamo a descriverne alcune, sui vari temi, che si svolgono a jesi e dintorni.

Jesi - Palio di San Floriano

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La prima attestazione della presentazione del palio in festo Sancti Floriani (nel giorno della Festa di S. Floriano), è del 14 settembre 1227, quando Jesi impose al Castello di Apiro, nella diocesi di Camerino, di sottomettersi.

Nel XV secolo fu fatto obbligo dell'offerta del palio da parte della Magistratura e delle Comunità del Contado, e si iniziò a disputare, in aggiunta alla corsa dell'anello, la gara del tiro con la balestra.

Sotto questa forma fu svolto per l'ultima volta nel 1808; dal 1996, nella prima settimana di maggio, in occasione della ricorrenza del Patrono, Jesi rievoca la sua antica tradizione del Palio di San Floriano disputando una sfida tra i quartieri della città e contribuendo con esso a riscoprire, rievocare, valorizzare e diffondere la storia e le tradizioni della città e dei Comuni della Vallesina.

Il culto di S. Floriano era un tempo celebrato con una festa caratterizzata da tre avvenimenti principali: la cerimonia religiosa di presentazione del Pallio (dal latino pallium, mantello) da parte dei Comuni assoggettati a Jesi, i giochi svolti in onore del Santo ed infine la fiera, a cui partecipavano non solo i cittadini di Jesi ma anche individui provenienti dal Contado e dalle regioni confinanti.

Il palio, uno stendardo di seta e di vari colori aveva ricamata o disegnata la figura di S. Floriano o il leone rampante, simbolo di Jesi e di molti castelli del contado.

 

Alla vigilia della festa ogni castello eleggeva un proprio rappresentante che, recandosi alla cerimonia a cavallo, portava il palio da offrire al Santo fino all’ingresso della chiesa di S. Floriano, dove ad attenderlo erano le maggiori autorità cittadine, Gonfaloniere, Podestà e tutte le massime cariche istituzionali.

Terminata la cerimonia religiosa, la festa continuava in piazza, dove avevano luogo danze, banchetti e gare. Ad allietare gli spettatori vi erano anche dei giochi, il più atteso dei quali era la gara dell’anello; la gara di abilità più importante e popolare aperta a Jesini e forestieri.

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La fiera di S. Floriano durava otto giorni, dal 30 aprile all’8 maggio, ossia quattro giorni prima e quattro dopo la festa vera e propria.

 

Oggigiorno, gli eventi pre-palio consistono in un corteo storico per la cerimonia di riconsegna del Palio; una partita di tennis storico e Cerimonia di riconsegna del Palio di San Floriano; degustazione e cena con menù medievale.

Osimo - Festa del covo

 

Il covo, espressione della cultura contadina nata nel 1840 a simboleggiare il ringraziamento per il raccolto del grano, caratterizza tutto il territorio comunale di Osimo e dei comuni vicini.

Si tratta di un carro che presenta sempre una costruzione realizzata interamente con spighe di grano dai contadini del luogo.

Ogni anno viene realizzato un covo differente, che rappresenta sempre una nuova immagine religiosa (chiese, santuari, luoghi di culto).

La festa dura sempre due o tre giorni, lungo i quali si susseguono ogni sera eventi musicali, teatrali, artistici e gastronomici, e culmina la prima domenica di agosto con la processione religiosa del covo, che si snoda per le vie di Campocavallo all'ombra del Santuario della Beata Vergine Addolorata, alla quale è consacrato il covo.

Cupramontana - Infiorata

 

INel giorno del Corpus Domini, Cupramontana, capitale del Verdicchio, vive uno dei suoi giorni migliori con l’Infiorata da 1.600 metri quadrati sulla quale passa la processione.

Questo rito, tramandato da generazioni, affonda le sue radici nella tradizione popolare; dai semplici petali sparsi a terra dai bambini dei contadini della Confraternita del Santissimo Sacramento (con sede nella chiesa di Santa Maria), che muniti di cestini di vimini pieni di petali di semplici fiori di campagna li spargevano per terra prima che passasse il Santissimo Sacramento portato dal sacerdote, si è passati, nel secondo dopoguerra, e precisamente dal 1947, alla realizzazione di veri e propri quadri floreali per le vie del paese.

La domenica del Corpus Domini, di prima mattina, i residenti delle vie interessate si ritrovano lungo le strade dell’antico borgo medievale, estraggono da ceste i petali dei fiori e con le mani sapienti realizzano splendidi tappeti colorati in un’esplosione di colori e profumi grazie al giallo della ginestra, il rosso della lupinella, il bianco del giglio ed una miriade di altri fiori. Inoltre, le famiglie le cui abitazioni si affacciano sulle vie interessate dalla processione addobbano in maniera festosa, con fiori e drappi alle finestre, i portoni ed i balconi.

Polverigi - Rassegna della Passione

 

Tale rassegna  trae origine dai canti rituali di questua, molto diffusi nell’Italia Centrale. La versione di questa lauda, di eccezionale valore storico, contemporanea alla sacre rappresentazioni del XII° secolo, è rimasta ovunque molto fedele nel testo e nella musica di allora.

Le parole dicono della morte di Cristo, ma nel ritmo c’è già la resurrezione.

Infatti nella settimana antecedente la Pasqua, nella “Domenica delle Palme”, la “Passione” viene eseguita regolarmente da un suonatore di organetto o fisarmonica e da due “cantori” che eseguono alternandosi al canto, una strofa per uno, accompagnandosi con il cembalo ed i timpani.

Il canto viene quindi portato casa per casa da squadre di cantori, come augurio di salute, benessere ed abbondanza, in cambio di cibo e vino destinati al pranzo che conclude la festa.

Genga - Presepe vivente

 

Il Presepe Vivente di Genga è per estensione il più grande al mondo, copre infatti una superficie di circa 30.000 metri quadri all’interno della Gola di Frasassi.

Il Presepe nasce nel 1981 dall’idea di alcuni abitanti di Genga e da allora gli “Amici del Presepe” organizzano due manifestazioni l’anno.

Il grande lavoro di allestimento è svolto con passione ed intelligenza dagli abitanti di Genga che mettono a disposizione tempo, capacità e competenza per far rivivere l’evento che ha cambiato la storia del mondo.

Cingoli - Festa della Trebbiatura e del Folklore

 

Nel quartiere di Sant’Eusperanzio, nella seconda domenica di luglio, ogni anno Cingoli si colora della “Festa della Trebbiatura e del Folklore”, un vero e proprio viaggio nella tradizione locale per rivivere la trebbiatura come momento di condivisione della comunità.

Difatti, il lavoro nei campi viene vissuto nell’allegria tra canti popolari e saltarello, come vero momento di partecipazione.

L’evento celebra gli usi e costumi di coloro che hanno lavorato nei campi, con un lavoro umile e faticoso, per trasmettere alle generazioni future la memoria di quella che era una vita povera, ma semplice e ricca di significato e valori comunitari.

Cupramontana – Sagra dell’uva

 

Tra le prime in Italia in ordine di tempo, si tiene da decenni ormai nella prima domenica di Ottobre e nei tre giorni precedenti.

 E' la festa del raccolto, ma anche della fecondità della terra, in questa zona particolarmente ricca di vigneti coltivati a Verdicchio. La sagra dell’uva nasce da un ricco e secolare patrimonio di tradizioni, di cultura, di economia agricola e si impone come festa di popolo che per diversi giorni richiama a Cupramontana migliaia di persone.

Gli elementi caratteristici della civilta' contadina vengono riproposti con accoglienza calorosa: i balli tradizionali, tra cui il "saltarello" presentato dai gruppi folcloristici locali; i canti che si facevano nei campi durante la vendemmia con strumenti di allora, la fisarmonica e gli organetti. Il Palio del Verdicchio, gara di pigiatura dell'uva con i piedi, proprio come veniva fatta nei secoli passati; si disputa tra i rappresentanti dei comuni della zona di produzione il sabato pomeriggio.

 La sfilata dei carri allegorici e' il clou della sagra, le contrade e le frazioni del paese presentano un loro carro dove di volta in volta i temi della tradizione vitivinicola vengono declinati con l'attualità politica, sociale o storica,con effetti creativi gustosi ed esilaranti.

Degli stends vengono predisposti per la distribuzione dell'uva e del vino e per gustare i prodotti tipici della gastronomia locale.

Cantine aperte

 

L’ultimo fine settimana di maggio il popolo degli enoturisti, ha infatti la possibilità di visitare tutte le cantine aderenti al Movimento Turismo del Vino Marche, di conoscerne le particolarità e di assaggiarne i vini.

ll Movimento Turismo del Vino Marche fa parte della più ampia Associazione nazionale, nata nel 1993 come no profit, che annovera circa 1000 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti.

Primo fra tutti, quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. MTV Marche annovera 77 cantine socie, ognuna vero e proprio fiore all’occhiello del mondo vitivinicolo marchigiano ed espressione di un territorio ricco e di grande tradizione qualitativa nel settore viticolo.

Poter visitare le cantine, ascoltando dalla viva voce di chi in questi luoghi vive e lavora ogni giorno, è il modo migliore per riuscire ad apprezzare il duro lavoro, la competenza, la professionalità che rendono possibile degustare alla fine un’ottima bottiglia di vino.

Gli assaggi, vino e prodotti locali, di norma, è gratuito: occorre solo acquistare il bicchiere (di solito costa sui 10 €) e poi girare per cantine fino ad esaurimento ....

Le date precise degli eventi, i costi e gli indirizzi delle cantine visitabili sono visibili sul sito www.mtvmarche.it.

Senigallia - Summer Jamboree

 

A Senigallia. Quel posto sul mare Adriatico, 45000 abitanti, che ogni anno all’inizio di agosto viene trasformato in una poesia in cui tutto si muove e balla, lodando una vita di un tempo passato, anche se sembra ancora presente.

Si tratta del “Summer Jamboree – The hottest rockin‘ holiday on earth”, il più grande festival d’Europa in onore della cultura americana degli anni 40 e 50 e del Rock’n’Roll.

Ma c’è di più: è un viaggio alle radici del nostro desiderio di essere comunque felici.

Per approfondimenti, date , eventi, vedere il sito

www.summerjamboree.com.

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